È stata smentita da Fotis Kouvelis (leader Dimar, sinistra filoeuropea) la notizia dell’accordo tra le tre parti politiche. Kouvelis anzi accusa Tsipras di “bugie diffamatorie” e di aver “superato ogni limite di decenza politica“.
Ma cosa è successo veramente? Nel pomeriggio Tsipras (leader di Syriza) aveva annunciato che quando quasi nessuno più ci credeva e si temeva il baratro assoluto, (nuove elezioni, uscita dall’eurozona e ritorno alla dracma nella più assoluta ingovernabilità) il presidente Karolos Papoulias avrebbe convinto i partiti a formare un governo per due anni.
L’accordo raggiunto fra Nea Dimokratia, Pasok e Sinistra Democratica metterà in atto il piano di austerity concordato con la UE. Il partito di Syriza, (sinistra radicale) si è tirato invece fuori. Con 168 deputati a disposizione la maggioranza in Parlamento sarà certo risicata, ma possibile.
La Grecia quindi non tornerà alle urne ma chi si assume la responsabilità di governare dovrà prendere decisioni difficili e sicuramente impopolari soprattutto in materia di politica economica.
La smentita ora riapre il baratro delle nuove elezioni, e il caos greco è ormai l’unica certezza sovrana.
Luigi Asero